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CENTRO STUDI BIBLICI "G. VANNUCCI"

via dei servi,4 - 62010 Montefano (Mc)
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DUE IN CONDOTTA

Non si cantava perché si era felici, ma si era felici perché si cantava.»
 
Dopo aver raccontato con candore e allegria dei giorni trascorsi tra interventi chirurgici, terapie e speranze in Chi non muore si rivede, Alberto Maggi risponde alle tantissime richieste dei lettori, curiosi di conoscere il resto della sua incredibile vita. Riprendendo così il filo interrotto dei ricordi, ci offre un ideale album di istantanee per scoprire aspetti inediti e sorprendenti dell’autore: il bambino ribelle in un’Italia del Dopoguerra più povera ma ricca di speranza, una scuola non sempre capace di contenere tutto il suo entusiasmo, le grandi letture adolescenziali, la scoperta dell’amore, i primi lavori da dattilografo, fino al riconoscimento della sua vocazione e alla scelta – in un primo momento osteggiata da una famiglia incredula – di diventare frate. Condividendo la sua storia con l’incontenibile gioia che lo contraddistingue e senza mai scivolare nella nostalgia, Alberto Maggi ci indica la strada per rispondere sempre con il sorriso alle difficoltà che ci impone la vita, per non arrenderci mai alle avversità e continuare sempre a combattere per i nostri sogni e per la felicità nostra e di chi sta accanto. [ORDINA IL LIBRO]


DI QUESTI TEMPI
La morte come pienezza di vita

La felicità non è un’utopia, ma una possibilità concreta alla portata di tutti.
 
«Di questi tempi» oppure «al giorno d’oggi» sono espressioni che indicano ogni volta qualcosa di negativo, che si parli dei giovani come della politica, della famiglia o del lavoro. Si avverte spesso un rimpianto diffuso per i «bei tempi» andati, per un passato che è sempre più felice del presente, e che non ritornerà più, come la moda e le canzoni di una volta. Ma Alberto Maggi, con la sua gioia contagiosa, ci dimostra che questa nostalgia non ha ragion d’essere, e che invece si può e si deve vivere serenamente il presente e andare incontro fiduciosi al futuro. Perché infinite sono le piccole e grandi bellezze che costellano la nostra esistenza ma che troppo spesso ci ostiniamo a trascurare. Grazie alle riflessioni raccolte in questo libro, riscopriremo la voglia e la capacità di aprire gli occhi e il cuore, così da saper accogliere le novità come opportunità e non come pericoli. [ORDINA IL LIBRO]


L' ULTIMA BEATITUDINE
La morte come pienezza di vita

«Laudato si' mi' Signore per sora nostra morte corporale» - Francesco d'Assisi

Dopo la personale esperienza umana della malattia raccontata con contagiosa allegria in "Chi non muore si rivede", Alberto Maggi affronta, con il suo stile sempre gioioso, il difficile argomento della morte, uno dei grandi tabù della nostra società. Alberto Maggi offre parole ricche di serenità e speranza, lontanissime da quell'inesauribile repertorio di frasi fatte che non solo non consolano, ma gettano nel più profondo sconforto quanti sono nel lutto e nel pianto, anche quando vengono da uomini di fede. Leggendo queste pagine riusciremo invece a comprendere e accogliere l'aspetto naturale della morte, per renderla davvero una sorella come poeticamente suggeriva san Francesco, una compagna lungo l'intero viaggio nella nostra esistenza. E grazie a questa nuova consapevolezza, potremo finalmente allontanare ogni tristezza e tornare a vibrare in un crescente, pieno accordo con quella grande sinfonia che è la vita. [ORDINA IL LIBRO]


CHI NON MUORE SI RIVEDE
Il mio viaggio di fede e allegria tra il dolore e la vita

Nell'aprile 2012 Alberto Maggi, il frate innamorato della libertà, viene trasportato d'urgenza all'ospedale di Ancona dove trascorrerà tre lunghi mesi fra esami, cartelle cliniche e pericolose operazioni chirurgiche: a sorreggerlo costantemente in questo percorso nuovo ci sono la sua straordinaria voglia di vivere e la sua fede allegra e contagiosa. In Chi non muore si rivede Maggi racconta il suo rapporto con i medici e gli infermieri del reparto in cui è ospitato, il confronto difficile con la malattia, il dialogo online con i fedeli, il lieto fine della salute ritrovata. Protagonista del libro è l'amore per la verità sempre fortificato da una fede fatta di Spirito e sentimento che l'autore riesce a comunicare in ogni gesto e frase. Grazie alla sua grande capacità di attingere senza mediazioni al Vangelo e al senso ultimo dell'esperienza umana, Alberto Maggi in queste pagine conferisce un valore universale alla sua avventura e riesce a dare ai suoi lettori la forza di affrontare la vita, soprattutto nei momenti più duri, con un sorriso carico di speranza. Perché è nella debolezza e nelle difficoltà che si possono ritrovare le forze per ricominciare. [ORDINA IL LIBRO]


VERSETTI PERICOLOSI
Neppure io ti condanno

Se Dio è amore, e non potere, non può essere comunicato attraverso la Legge o la Dottrina, ma solo mediante gesti che trasmettono vita. L'amore incondizionato però scandalizza, perché la gratuità sovverte l'ordine del potere su cui si fonda ogni società, compresa la società particolare chiamata "Chiesa". I "versetti pericolosi" narrano l'episodio dell'adultera: ci vollero tre secoli prima che questi undici scandalosi versetti di Luca trovassero ospitalità nel Nuovo Testamento e altri due per essere inseriti nella liturgia. Ma parlando del passato, Maggi allude al presente e suscita un vento di profetica ribellione contro una fatua spiritualità dell'apparire e del potere. Bibbia alla mano, ecco un viaggio capace di stravolgere il comune modo di guardare alle cose. Una rivoluzione nell'alfabeto dei sentimenti e nella cultura dei valori, che sostituisce l'amore alla forza, la misericordia al castigo, la generosità all'interesse. In Italia, dai tempi di David Maria Turoldo, nessuno riusciva a leggere con tale forza i testi sacri del cristianesimo. [ORDINA IL LIBRO]


L'APOCALISSE DELLA CHIESA
Lettere alle comunità

(Dalla presentazione a cura di Alberto Maggi)

"Bisogna riconoscerlo: la lettura del Libro dell’Apocalisse è scoraggiante. Anche quanti sono armati di buone intenzioni, e sono in possesso di una discreta cultura biblica, prima o poi si arrendono, sopraffatti da immagini, simboli, figure, allusioni, tanto lontane dalla nostra realtà da rendere l’Apocalisse un libro indecifrabile, o per lo meno campo esclusivo per esperti biblisti. Per questo l’ultimo libro del Nuovo Testamento è poco letto, e di conseguenza poco conosciuto, se non in alcune sue minime parti (tra l’altro spesso travisate nel loro significato)...." [ORDINA IL LIBRO]


LA FOLLIA DI DIO
Il Cristo di Giovanni

«La follia di Dio è più sapiente degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1 Cor 1,25). Rifiutato dalla famiglia, al punto che «neppure i suoi fratelli credevano in lui» (Gv 7,5), e abbandonato da gran parte dei suoi seguaci («molti dei suoi discepoli si allontanarono e non andavano più con lui», Gv 6,66), per le autorità giudaiche Gesù è solo un pazzo, un ossesso (Gv 8,44). Solo un matto, un samaritano indemoniato, poteva infatti denunciare i capi religiosi quali figli del diavolo e assassini (Gv 8,44) e auspicare la fine dell’istituzione religiosa che si credeva voluta da Dio stesso. [ORDINA IL LIBRO]


L'ANTICO TESTAMENTO NELL'APOCALISSE

L’argomento si colloca all’interno di una delle questioni che, in ambito teologico, più ha attirato l’attenzione degli studiosi fin dal primo cristianesimo: il rapporto tra l’Antico e il Nuovo Testamento. Riguardo al libro dell’Apocalisse tale rapporto si presenta come uno degli aspetti più complessi dell’opera, ma allo stesso tempo come quello che più la caratterizza, visto l’uso che l’autore ha fatto delle Scritture d’Israele; un uso talmente originale e creativo da poter definire l’Apocalisse non solo una «rilettura cristiana di tutto l’AT», ma anche una «riscrittura» di essa alla luce della novità del messaggio evangelico. [ORDINA IL LIBRO]


IL MANDANTE
L'assassinio del Cristo secondo Giovanni

I capitoli 18 e 19 di Giovanni sono la più severa denuncia mai apparsa nei Vangeli contro un'istituzione religiosa che, anziché porsi a servizio di Dio, ha usato Dio per i propri interessi, deturpandone il volto e rendendolo simile a se stessa, rapace e disumana, un Dio che accetta come culto il sacrificio degli uomini: "Viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio" (Gv 16,2). [ORDINA IL LIBRO]


GESÙ EBREO per parte di madre
Il Cristo di Matteo

Come tutti i tentativi di appropriazione di Gesù, anche la rigiudaizzazione del Cristo e una visione parziale della figura del Signore, con in più l’aggravante di svuotare completamente il significato della sua vita e del suo insegnamento. Gesù non è stato né un pio Giudeo né un riformatore venuto a purificare la religione o il Tempio. Il Cristo è venuto a eliminare Tempio e religione. Il Cristo è l’Uomo-Dio, manifestazione visibile del Dio invisibile, l’unico che poteva cambiare la relazione tra gli uomini e il Padre. È stato rifacendosi al Padre, anziché ai padri, che Gesù ha potuto distaccarsi dal mondo culturale giudaico, nel quale era cresciuto ed era stato educato, e dare inizio a un cambio radicale e irreversibile non solo alla storia, ma a ogni fenomeno religioso. [ORDINA IL LIBRO]


NON ANCORA MADONNA
Maria secondo i Vangeli

Maria non è la chioccia sotto le cui ali cercare la protezione, ma la donna con la quale camminare insieme affinché siano "rovesciati i potenti dai troni, innalzati gli umili, ricolmati di beni gli affamati e rimandati a mani vuote i ricchi" (Lc. 1,52-53). È questa la Maria che emerge dalla riflessione sui vangeli. Una donna che è grande non solo perché è la madre di Gesù, ma perché ne diventa la fedele discepola e si pone a fianco del giustiziato contro chi lo ha crocifisso, schierandosi così per sempre a favore degli oppressi, del poveri, dei disprezzati. [ORDINA IL LIBRO]


ROBA DA PRETI

"Roba da preti" significa a volte qualcosa riservato ad una speciale categoria di persone e comunque al di fuori delle possibilità della gente normale. Altre volte è offensivo: "roba da preti" è uguale a roba da sottosviluppati, oppure qualcosa di complicato, di astruso… in tutti i casi non appartenente alla sfera degli interessi delle persone comuni. Più grave ancora è quando questa espressione viene riferita al messaggio di Gesù. Per molti il vangelo è "roba da preti", qualcosa riservata a specialisti, che non vale la pena conoscere. Anche parecchi credenti ritengono che tante parti del vangelo siano indirizzate a particolari categorie di persone e il poco rimasto che li riguarda contengono formule da credere e precetti da osservare. Ma la "Buona Notizia è per tutti". Tutto il vangelo è per tutti. Il messaggio d'amore incondizionato da parte di Dio è rivolto a tutti gli uomini. Non è una proposta per preti, ma anche per i laici, per i santi come per i peccatori, per i giusti come per gli immorali e i disprezzati. Nessuno è escluso dall'invito alla pienezza di vita che Gesù fa. [ORDINA IL LIBRO]


PARABOLE COME PIETRE

Perché la parabola porti frutto in chi l'ascolta non è sufficiente la sua comprensione, ma occorre anche la sua accettazione. Infatti, spesso, proprio coloro che comprendevano le parabole di Gesù gli si rivoltavano contro, perché quanto era stato detto andava contro i loro interessi. L'atteggiamento ostile delle autorità era dovuto al fatto che molte parabole erano come pietre scagliate contro l'onnipossente apparato di un'istituzione religiosa da sempre sorda e ostile all'azione del “Dio con noi”. Con le parabole Gesù cerca di traghettare l'ascoltatore dal mondo della religione a quello della fede, dalla Legge all'amore gratuito. [ORDINA IL LIBRO]


PADRE DEI POVERI. LE BEATITUDINI - Vol. 1

"Beati i poveri", "beati gli afflitti", "beati gli affamati"… Quelle che dall'uomo comune vengono considerate disgrazie, o almeno situazioni di sofferenza dalle quali si fa tutto per uscire, nella predicazione della Chiesa vennero indicate come condizioni di grande privilegio nelle quali che si trovava doveva permanere felice, per assicurarsi la futura celeste ricompensa: "perché di essi è il regno dei cieli". E questa veniva chiamata la "buona notizia". Tale predicazione era inevitabilmente destinata a fallire. Quanti vivevano fuori da situazioni di povertà e afflizione si guardavano bene dall'entrare in queste categorie di "beati", e chi invece si trovava in queste condizioni faceva di tutto per venirne fuori, abbandonando ben volentieri povertà e beatitudine. La responsabilità della distorsione del messaggio evangelico, ancora una volta, va attribuito in parte alla approssimativa traduzione di un testo tanto importante per la vita del credente. Le beatitudini proclamate dal vangelo non sono una consolante litania per confortare i tribolati del mondo, ma il fattivo invito ad eliminare le cause della loro sofferenza. Gesù non incoraggia gli uomini alla rassegnazione passiva, ma chiede ai credenti di adoperarsi affinché non esistano più situazioni di infelicità. Non proclama beati i poveri, gli afflitti e gli affamati in quanto tali, ma perché queste loro situazioni di sofferenza verranno eliminate da parte della comunità dei credenti. [ORDINA IL LIBRO]


PADRE DEI POVERI. IL PADRE NOSTRO - Vol.2

Nel Padre Nostro Gesù non insegna una formula, per quanto nobile, di preghiera, ma invita i suoi discepoli ad un impegno esistenziale, ponendo l'alternativa tra una preghiera egocentrica, basata sulla categoria del merito e della santificazione di sé e la preghiera espressione di amore per l'altro. Non un'orazione in più, ma un modo diverso di essere e di vivere. Mentre la religione esige una preghiera che distingua dalle altre religioni e divida dai non credenti, la fede proposta da Gesù chiede uno stile di vita che elimini distinzioni e separazioni: formula di accettazione di questa fede è il Pater, i cui contenuti sono talmente universali da poter essere fatti propri da qualunque uomo viva per il bene degli altri indipendentemente dal suo credo religioso. [ORDINA IL LIBRO]


COME LEGGERE IL VANGELO
e non perdere la fede

I numerosi ostacoli che la lettura dei vangeli presenta pongono la questione se sia possibile un approccio oltre al quale oltre ai lumi dello Spirito Santo, indispensabili, si possa ricorrere pure a quelli, altrettanto necessari , del buon senso. Ci si può avvicinare ai vangeli attraverso una lettura che susciti la fede, e non che la esiga perché siano accettati ciecamente episodi e messaggi apparentemente contrari alla ragione e al buon senso? Sono soltanto alcuni tra i numerosi interrogativi e problemi che una lettura non acritica né fanatica dei vangeli comporta. Problemi che dipendono in parte dal fatto che il lettore si trova di fronte a una traduzione di un testo trasmesso duemila anni fa in una lingua ormai defunta, e con immagini scaturite da una cultura orientale molto differente da quella occidentale. In questo libro si cercherà di rispondere agli interrogativi con una serie di riflessioni rivolte a quei "non credenti" che tentino un primo approccio ai vangeli e a quei "credenti" che desiderino scoprire le ricchezze nascoste in testi così importanti per la vita del cristiano. [ORDINA IL LIBRO]


NOSTRA SIGNORA DEGLI ERETICI

La lettura di questo libro offre almeno due vantaggi. Il primo è quello di costringerci ad abbandonare certe oleografie profondamente incrostate nel nostro spirito, vere e proprie sovrastrutture che ci impediscono persino di leggere i passi evangelici nel loro senso più ovvio (come quando, ad esempio, Luca annota che il padre e la madre di Gesù "si stupivano delle cose che si dicevano di lui" e che "non compresero le sue parole"). Il secondo vantaggio è che l'autore esplora a fondo, o perlomeno crea le premesse per poterlo fare, un tema mariano tra i più affascinanti e oggi ampiamente sottilineato: Maria ha compiuto un reale itinerario di fede. Non ha camminato nella visione, ma nella fede (dalla presentazione di Bruno Maggioni). [ORDINA IL LIBRO]


GESU' E BELZEBU'
Satana e demòni nel Vangelo di Marco

Chi sono i demòni? Chi li ha creati? Che differenza c'è tra dèmone e demònio? Satana è un dèmone, un demònio, o un diavolo? Come mai Gesù viene chiamato Beelzebù? Anche Gesù è un Lucifero? Perché Gesù si rivolge a Pietro come a satana? Perché nell'AT non ci sono indemoniati? Perché nei vangeli non esistono casi di persone possedute dal diavolo? A questi e altri interrogativi si propone di rispondere questo libro dove vengono esaminati tutti i brani dell' AT ebraico e della sua traduzione greca (LXX) nei quali sono presenti demòni e diavoli. Per il NT vengono analizzati tutti gli episodi del Vangelo di Marco, dove compaiono spiriti impuri, demòni e il satana. I risultati della ricerca storico-esegetica, proposti con un linguaggio a tutti accessibile, non mancano di sorprendere e sottolineano ancora una volta la vittoria e la liberazione portata da Gesù e dal suo messaggio su quelle credenze che condizionavano la vita degli antichi. [ORDINA IL LIBRO]


LE CIPOLLE DI MARTA
Profili evangelici

"La fede è un dono di Dio" è la formula preferita dalle persone che non hanno fede. Infatti, se la fede è un dono di Dio, è dal Signore che dipende la quantità e la qualità di fede degli uomini. Se uno ha fede, non è lui il responsabile, ma Dio stesso che non gli ha fatto quel dono. Un dono normalmente più compatito che invidiato in chi ce l'ha, giacchè molti ritengono che avere fede significhi dover accettare rassegnati i capricci della volontà divina o ei suoi sedicenti portavoce. Per questo si sente frequentemente l'espressione "Beato te che hai (tanta) fede!", che tradotto significa "Io me la cavo meglio senza". Le incertezze e i dubbi della fede sono l'oggetto di questo libro nel quale sono presentati i personaggi evangelici, da Elisabetta e Zaccaria a Maria di Magdala e Tommaso, accomunati dalla difficoltà di credere nel Dio di Gesù (dall'Introduzione). [ORDINA IL LIBRO]


LA CONVERSIONE DEI BUONI

La sindrome dei buoni sta nel sentirsi dalla parte giusta. Secondo i luoghi comuni i cattivi dovrebbero convertirsi per diventare buoni: invece, secondo il vangelo, tutti dobbiamo convertirci per diventare figli. Ma i cattivi paradossalmente seguono vie più facili. Quale spazio avrà il cristianesimo nel futuro? Le verità garantite non interessano più, le deleghe di coscienza hanno fatto il loro tempo e l'autoritarismo ha le armi spuntate. Immerso nell'inquietudine del nostro tempo, chi vuole somigliare a Gesù cerca umilmente di gestire la perplessità. Orfano ormai d'ogni religiosa certezza, ma ben consapevole di esser parte della famiglia divina, lavora con perseveranza e senza affanno per creare armonia e pace. Il cristianesimo sarà finalmente maturo quando i cristiani sapranno mostrare concretamente, nei gesti, il volto di Cristo senza neppure bisogno di nominarlo. [ORDINA IL LIBRO]

LETTURE BIBLICHE DI ALBERTO MAGGI

Ecco qui le principali documentazioni di Alberto Maggi.

I vangeli, scritti in greco, sono espressioni di una cultura semitica che preferisce usare immagini piuttosto che concetti, per questo non sono facilmente comprensibili al lettore odierno che si trova di fronte a narrazioni apparentemente contrarie ad ogni logica razionale e a personaggi che sembrano appartenere più alla mitologia che alla storia.

È possibile un approccio alla Sacra scrittura nel quale oltre ai lumi dello Spirito Santo, indispensabili, si possa ricorrere pure a quelli, altrettanto necessari, del buon senso?

Le Letture bibliche di Alberto Maggi cercano di rispondere a questi interrogativi attraverso studi, a tutti accessibili, nei quali 1’attenta traduzione del testo, accompagnata dal suo inserimento nell’ambiente giudaico, permette a tutti di scoprire 1’attualità della sorprendente ricchezza della Buona Notizia di Gesù.

GLI STUDI SULL'APOCALISSE DI RICARDO PÉREZ MÁRQUEZ

La ricerca del Centro Studi Biblici si è anche focalizzata negli anni sul libri dell'Apocalisse, grazie al prezioso contributo di Ricardo Pérez Márquez, che ha già pubblicato in merito 2 volumi, sempre con Cittadella Editrice. In questa pagina trovate invece lo speciale Apocalisse.